Content Creator: Chi è, Cosa Fa e Quanto Guadagna

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Content Creator: Chi è, Cosa Fa e Quanto Guadagna

Come diventare content creator, stipendio e di cosa si occupa

I social media sono veri incubatori di tendenze, innovazioni e novità, accogliendo sempre più professionalità in grado di rispondere alle continue esigenze di una realtà che cambia. Tra queste il Content Creator, professionista che si occupa di creare contenuti accattivanti per aziende e brand: una figura ambita, che gode d’identità propria e che proprio per questo non deve essere confusa con quella del Social Media Manager o Content Editor. Il Content Creator di fatto crea contenuti ad alto tasso d’engagement – maggiormente di natura multimediale, come post, foto, video – su richiesta di un committente, provvedendo alla loro pubblicazione sui relativi canali aziendali, da Instagram a YouTube, da Facebook a TikTok, passando per Pinterest e tanto altro. C’è bisogno di fare maggiormente chiarezza? Certo che sì: in questo articolo spieghiamo cosa fa il Content Creator, come diventarlo e come approcciarsi a questa professione. Non resta che tuffarti nella lettura!

scrivania di un content creator con un computer, fotocamera, tazza ed altri strumenti

Chi è il Content Creator?

Il Content Creator è un professionista del digitale dall’ampio ventaglio di azioni e attività. Non si occupa meramente della scrittura di testi per blog o post per social media, ma progetta contenuti in base a uno specifico piano di comunicazione.

L’obiettivo è quello di dare vita a contenuti inclusivi e accessibili a tutti, con un linguaggio chiaro e coinvolgente.

Il fattore che non può mancare? La sperimentazione: il creatore di contenuti deve saper sperimentare, comprendendo targettizzazioni, calendarizzazioni e keyword, per essere ben visibile (e trovabile) online.

Una leva fondamentale per il lavoro del Content Creator è lo storytelling: una narrazione efficace, attraverso i contenuti più proficui, è lo strumento migliore per catturare l’attenzione degli utenti. Alla ricerca di cosa? Spesso di intrattenimento, di un antidoto – seppur momentaneo – alla noia. O dello scioglimento di un dubbio, della soluzione a un problema.

Tra le piattaforme che questo professionista più utilizza per la creazione contenuti, e quindi dei suoi output, infatti, troviamo quelle maggiormente deputate al coinvolgimento, come Instagram, TikTok, YouTube, Twitch, ma anche Spotify, per contenuti alternativi e appealing come podcast.

Di fatto le piattaforme si stanno evolvendo sempre di più, dando spazio a un’ampia varietà di contenuto – da audio a video, in tutte le sue declinazioni – e includendo nuovi modi di fruire e consumare i contenuti stessi. “La nostra soglia di attenzione è di 8 secondi, meno di un pesce rosso” e la necessità di immediatezza si riassume in una crescita di video brevi, e una decrescita di articoli o contenuti long-form.

È proprio da qui, dalla necessità di non essere solo menti creative, ma di studiare e conoscere natura e cambiamenti di contesti e canali, per raggiungere determinati obiettivi, che si sviluppa questa professione così dinamica. Una figura, quella del Content Creator, che include sotto al job title più professionisti del digitale: dall’Influencer al Social Media Manager, passando per tanti altri.

Cosa fa un Content Creator

Sorge spontaneo, tra tanta curiosità, chiedersi cosa fa nel quotidiano un Digital Content Creator.
Il Content Creator è un professionista formato per creare contenuti coinvolgenti, informativi, educativi, accattivanti, studiati per attirare l’attenzione di utenti e nuovi lead.

Nella sua quotidianità lavorativa si serve di vari strumenti: video, fotografie, immagini, illustrazioni, Reel/TikTok, combinando gli output a strategie di Social Media Management, Influencer Marketing e Digital Marketing. L’obiettivo è coinvolgere – o creare e consolidare, ancor prima – la sua Community, per far sì che avvenga interazione tra brand e utenti.

Il ruolo del Content Creator è variabile, dipende altamente dal brand, dall’azienda, dal progetto o dal singolo professionista – sì, stiamo parlando proprio di personal storytelling – per cui lavora.
Ciò che rimane costante è il gran numero di strumenti con cui questa figura si interfaccia e la varietà di attività che copie: dalla creazione di piani di comunicazione e calendari editoriali per blog e social media con i relativi contenuti, passando per la comunicazione emozionale che parte dall’individuazione di trend e all’uso di tool, fino allo studio delle giuste linee editoriali, delle tempistiche, dei competitor e delle modalità d’adattamento dei contenuti al formato.

Competenze

Pronto a saperne ancora di più? Vediamo ora insieme quali sono le competenze fondamentali per un Content Creator. Tra queste skills se ne nascondono alcune innate e che possono essere migliorate con il tempo, ma la maggior parte di loro sono frutto di formazione, pratica e attitudine.

Troviamo dunque:

  • Soft skills (curiosità, flessibilità, capacità d’adattamento, ecc.);
  • Copywriting e storytelling, stimolate da un attento studio del tono di voce e dalla pratica di scrittura;
  • Creatività, a livello ideativo, visivo e testuale;
  • Capacità nel creare un piano di comunicazione in linea con obiettivi, target, trend, per una perfetta pianificazione editoriale;
  • Conoscenza del pubblico e delle buyer personas, così da procedere a una targettizzazione puntuale e mirata;
  • Capacità nel realizzare diversi tipi di contenuto, oltre la mera scrittura;
  • Sperimentazione, ideale per proporre diversi mix strategico di contenuto per le varie piattaforme;
  • Sviluppo di contenuti attuali e accattivanti, in grado di rispondere alle più fresche esigenze degli utenti;
  • Capacità nel catturare l’attenzione del pubblico;
  • Comprensione del timing, per pubblicare i contenuti alla massima engagement;
  • Studio del tone of voice e abilità nell’adattare lo stile espressivo in base a topic, target e piattaforma;
  • Conoscenza della user experience, così da dare vita a contenuti comprensibili, accessibili e inclusivi;
  • Data analysis, per ottenere un feedback capace di mostrare correttezza della propria attività o lasciar emergere eventuali errori da correggere;
  • Conoscenza dei KPI del content marketing (Key Performance Indicators), per una misurazione ottimale e legata a metriche specifiche;
  • Conoscenze informatiche, che permettono una lavorazione fluida e organizzata.

Ti ritrovi in questa descrizione? Continua la lettura!

Canali

Saper adattare contenuti ai formati è obiettivo di ogni Content Creator, e questo tipo di lavoro, così preciso e attento, passa attraverso lo studio delle singole piattaforme.

Instagram è infatti l’ideale per contenuti di natura visiva, Facebook per stimolare interazioni e dialoghi all’interno di community, TikTok perfetto per contenuti video dal carattere virale, YouTube per video facilmente ricondivisibili, Twitter per una copertura editoriale di tipo divulgativo veloce.
Senza dimenticare i siti web, spazi nei quali i creator digitali possono inserire contenuti coinvolgenti in grado di narrare storia, valori e attività di un’azienda, e i blog, luoghi dove concretizzare lead qualificati e creare consapevolezza intorno a un brand.

Ma il lavoro del Digital Content Creator si basa soprattutto su una conoscenza continua dei trend, per essere al passo con questioni rilevanti, modalità espressive e piattaforme in lancio e sviluppo.
Attraverso un’attività di monitoraggio e ricerca continua, si potrà rendere il lavoro ancora più mirato, snello, diretto verso gli obiettivi prefissati: adattare lo stesso contenuto a diverse piattaforme è di fatto possibile, e necessario per un lavoro organico.

Senza mai prescindere dallo studio della realtà digitale circostante.

Strumenti

Quali sono quindi gli strumenti fondamentali per un Content Creator?

Teniamo in considerazione il fatto che ogni giorno vengono sviluppati nuovi software e tool utili a rendere il processo di creazione contenuti il più rapido e funzionale possibile.

Ma considerando che già possedere uno smartphone di qualità – o una camera digitale – permette di ottenere risultati validi senza troppe attrezzature, racchiudiamo in un comodo elenco quelli che preferiamo e che non possono mancare per rendere unici i contenuti:

  • Google Workplace, suite di software e strumenti di produttività legati a Google e dedicati al cloud computing e alla collaborazione tra membri di un team;
  • Snapseed, app gratuita per smartphone ideale per modificare velocemente le foto direttamente da mobile, con molteplici strumenti e funzioni disponibili;
  • WordPress, piattaforma software di blogging e content management system open source che consente di creare e distribuire un sito web con contenuti testuali e multimediali aggiornabili in maniera veloce e dinamica;
  • Adobe Lightroom, tool di sviluppo e editing fotografico, che nella versione premium mette a disposizione strumenti e funzioni professionali per l’editing fotografico;
  • Adobe Premiere Clip, software perfetto per la produzione video, disponibile per smartphone e PC con molteplici funzioni per l’editing video professionale;
  • Photoshop, software della suite creativa di Adobe dedicato allo sviluppo fotografico: disegno, illustrazione, fumetto;
  • Magisto, app di Vimeo dedicata all’editing e alla produzione di video automatizzati;
  • Canva, software gratuito per la creazione di contenuti ad alta semplicità d’utilizzo, dedicata alla realizzazione di grafiche, video, foto, documenti e presentazioni professionali in maniera veloce e intuitiva;
  • Audacity, tool gratuito per la creazione di contenuti audio e la registrazione e l’editing dei podcast;
  • Answerthepublic, strumento per la creazione dei contenuti in grado di generare idee, domande frequenti e parole chiave per topic, scoprendo e ottenendo informazioni su ciò che le persone cercano maggiormente online o le domande più diffuse tra utenti.
  • Pexels e Unsplash, banche immagini dove poter trovare fotografie di alta qualità, prive di watermark, senza la preoccupazione di avere permessi o licenze;
  • (Ultimi ma non meno importanti!) Social network, con tool specifici a disposizione gratuitamente per ogni piattaforma, così da lavorare sui propri contenuti con modifiche e aggiornamenti che strizzano l’occhio a trend e mode del momento.
content creator registra un video davanti alla telecamera mostrando dei trucchi

Content Creator: come iniziare

Arriviamo al centro: come diventare Web Content Creator?

Oggi sempre più aziende – oltre che influencer e celebrities in massima espansione e diffusione – ricercano un Content Creator esperto di content marketing, in grado di creare contenuti in linea con il proprio brand e dare consigli su come avviarsi in questa carriera.

Di fatto, un modo per iniziare è proprio essere professionalmente indipendenti: in una parola, freelance. Avere un business proprio permette di essere il capo di se stessi, scegliendo liberamente con chi collaborare e in che modo svolgere il proprio lavoro, senza sottostare a obblighi a condizioni poco gradite. Inoltre un lavoratore freelance ha la possibilità di gestire autonomamente la propria agenda e il proprio tempo, scegliendo da dove lavorare, come lavorare e quando lavorare, nel momento migliore per le proprie esigenze. Potrà così scegliere eventuali giorni liberi e periodi di ferie senza chiedere particolari autorizzazioni.

I freelance hanno poi un tariffario autodefinito, percepiscono quindi un reddito coerente con le ore lavorate, in questo caso flessibili nella forma e decise in quantità dallo stesso professionista.
Questo tipo di lavoro indipendente permette anche di costruirsi una strada in maniera autonoma, selezionando di volta in volta eventuali colleghi, collaboratori e soggetti con cui costruire progetti: va da sé che la crescita professionale è costantemente monitorata e frutto di sinergia con altri professionisti del lavorare con i social.

Per lavorare però come Content Creator freelance, è necessario promuoversi e costruire piano piano la propria presenza online e il proprio posizionamento, così da facilitare il contatto e la conoscenza con eventuali utenti e clienti.

Per farlo, il professionista deve creare un proprio sito web, arricchire e aggiornare un portfolio, creare una strategia di lead generation e curare costantemente la propria presenza online, attraverso una gestione puntuale dei propri social media, sfruttando leve e attività di digital marketing e curando eventualmente anche una newsletter personale.

Il modo migliore per differenziarsi dai competitor, in un mercato del lavoro sempre più competitivo e ricco di professionisti, è quello di fare dello storytelling del proprio brand, raccontando la propria storia personale in maniera innovativa, accattivante e tenendo conto di trend e innovazioni comunicative.
Si tratta di un’attività di monitoraggio, ricerca, studio e aggiornamento continuo.

Digital Content Creator: situazione del lavoro

Come abbiamo visto, il Digital Content Creator è un professionista che può lavorare agevolmente in maniere differenti.

  • Da freelance, quindi come figura professionale fluida e flessibile, che può assumere vari ruoli e esprimersi attraverso differenti modalità di lavoro, partendo da task specifiche gestite secondo una tabella di marcia autonoma.
  • Da dipendente, con vincoli e obblighi formali e organizzativi aziendali.

Ci sarà di fatto chi lavorerà in team, o in maniera strettamente individuale; quello che assumerà maggiormente il carattere di Video Editor o di Visual Designer, chi si concentrerà sul Social Media Management, chi assumerà il ruolo di Influencer, chi di YouTuber o Streamer su Twitch, chi sarà Content Writer, Podcaster, ecc.

Tanti ruoli, per un’unica grande energia creatrice.

immagine mostra una content creator con in mano una telecamera ed un telefono

Quanto guadagna un Content Creator? Stipendi

Curioso di sapere quanto guadagna un Web Content Creator? I guadagni ovviamente sono variabili e dipendono dal tipo di lavoro svolto, come dicevamo (da freelance, in azienda, come Influencer, come YouTuber o Streamer, ecc.), tenendo anche conto di un’eventuale strategia di personal branding in atto e del tipo di piattaforma scelta.

Per i freelancer è importante capire come monetizzare la propria offerta e quale valore attribuire alla stessa, così come quale tipo di progetti seguire, quanto tempo destinarvi, come promuoversi, attraverso quali strumenti e modalità: tutto ciò è necessario per capire come quantificare e prezzare il proprio lavoro.

Consultando la sezione Salary di Talent.com, sito utile per scoprire nel dettaglio le varie professioni del digital marketing e relativo stipendio medio, emerge che in questo macrosettore e relativamente alla situazione in Italia, lo stipendio medio di un Content Creator è di di 2.500€ al mese, con uno stipendio annuale di un entry level pari a 30.000€, mentre quelli con più expertise arrivano anche a ottenere 44.724€ annuali.

Come diventare Content Creator

Ti sveliamo ora l’elemento chiave per crescere come Content Creator: la formazione!

Per diventare un professionista della creazione contenuti, una laurea in materie come Comunicazione e Marketing o Digital Marketing posso aiutare, ma la formazione deve essere costante anche per la grande fluidità richiesta a questa figura professionale.

Per farsi strada e spazio in un ambiente e settore dalla rapidissima evoluzione, risulta necessaria esperienza e dedizione, iniziando a lavorare su progetti e contenuti con costanza, migliorando così il proprio posizionamento e le proprie competenze.

Per intercettare delle buone offerte di lavoro è necessario fare ricerca continua online, monitorando la richiesta di mercato e inserendo nei motori di ricerca delle keyword attinenti, o perlustrare con attenzione siti dedicati ai freelance come:

Formazione per Content Creator: corsi

Diventare Content Creator è possibile e consigliato, anche per affacciarsi con concretezza al variegato mondo del Digital Marketing.

Le skills da sviluppare durante il proprio percorso, come abbiamo visto, sono legate a capacità di scrittura e copywriting, elasticità creativa, capacità organizzative e di messa a punto di progetti di comunicazione in linea con gli obiettivi del cliente, con il mercato di riferimento, il target e i trend. Riuscire quindi a concepire, definire e creare dei contenuti multimediali in grado di collegarsi tra loro, costruendo progetti editoriali coordinandosi con altre figure professionali come il Graphic Designer, il content Editor, il Videomaker e tutto il team di riferimento per la realizzazione di contenuti multimediali.

Ancora una volta (noi de La Content ci teniamo moltissimo, si sa) cogliamo l’occasione per sottolineare come tutto passi attraverso la formazione.

Di corsi ne esistono molti, alcuni di natura universitaria o sotto forma di master, altri ancora di alta formazione, come il nostro Forme, un corso di scrittura e design del racconto che indaga le diverse forme che posseggono i contenuti, dal racconto breve al romanzo, dalla sceneggiatura televisiva al podcast, passando per la newsletter, post per i social, la cartolina e il diario di viaggio. Un corso online, dal 19 maggio, ricco di sorprese e con docenti di altissimo profilo.
Scoprilo sul nostro sito.

Non ci rimane che augurarti buona (content) creation!

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