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Qui e ora: silenzio, per pensare meglio.

Cosa troverai in questo articolo

La rassegna stampa alla radio di prima mattina mentre fai colazione. Il podcast in inglese, da ascoltare in macchina, per tenerti in esercizio. Social media nella pausa caffé per tenerti in contatto con gli amici. Un breve video su YouTube per fare due risate mentre mangi velocemente un panino in pausa pranzo. La newsletter che ti intrattiene e ti fa sentire informato mentre sei in coda da qualche parte. Una puntata di una serie tv in streaming sul divano o già a letto, se la giornata è stata pesante, senza dimenticare una controllatina alle ultime notizie o alla posta elettronica, con un occhio aperto e uno chiuso, già sdraiato a letto, con lo smartphone in mano, prima di spegnere tutto e cercare di dormire. In tutto questo non c’è stato un momento della giornata in cui sei stato solo con i tuoi pensieri, in silenzio.

Mindfulness: qui e ora

Concentrarsi sul qui e ora è il concetto alla base della mindfulness, ovvero l’idea che ci sentiamo maggiormente in controllo della nostra vita se ci concentriamo su quello che stiamo facendo in questo momento. Ora stai leggendo un articolo e se vuoi capirne il senso fino in fondo, non puoi contemporaneamente ascoltare ciò che dice la televisione accesa o qualcuno che ti sta parlando o pensare a ciò che devi fare domani mattina o a quella multa che ti sei preso oggi per disattenzione. Succede a tutti, ma rimuginare sul passato o preoccuparsi per quello che potrebbe succedere domani o nel futuro non ti aiuta a trarre il meglio questo articolo o qualsiasi altra cosa tu stia facendo.

Il chiacchiericcio di fondo

In molte case, compresa quella dove ho vissuto per molto tempo, c’è l’abitudine a tenere sempre la televisione accesa, come sottofondo. Tale comportamento è così diffuso che c’è chi mette in dubbio i dati dell’Auditel, soprattutto durante la giornata, perché molti sono abituati a cucinare, pulire casa, vivere, con la televisione accesa ma senza feramrsi a guardarlo. Se è vero che, soprattutto per chi vive solo, la televisione fa compagnia, è vero anche che il chiacchiericcio di fondo non ci permette mai di concentrarci, anche se pensiamo che siamo capaci di svolgere più attività contemporaneamente. Il mito, fasullo del multitasking. Un po’ di rumore bianco può aiutarci a concentrarci, vero, ma di solito il rumore bianco è un sottofondo con rumori d’ambiente o musica strumentale in cui non ci sono voci che il nostro orecchio è portato a percepire e decodificare.

La paura del silenzio

Stare soli con i nostri pensieri, in silenzio, può spaventare molte persone. Quando siamo soli con i nostri pensieri possiamo sentirci a disagio: le preoccupazioni contingenti prendono il sopravvento e non possiamo fare a meno di elencare mentalmente i problemi che ci attanagliano. Solo col silenzio, dando spazio ai nostri pensieri di emergere, possiamo metterli in fila e affrontarli. Che siano piccoli o grandi, personali o di lavoro, futili o apparentemente insormontabili, solo pensando possiamo valutare cosa è veramente importante e cosa no. Cosa, a pensarci bene, è veramente un problema e cosa non lo è. Cosa ha bisogno della nostra attenzione e cosa no. Cosa possiamo definitivamente archiviare e cosa è venuto il momento di affrontare e risolvere.

Consigli per vivere meglio

L’unico modo per concentrarsi sul qui e ora è eliminare il rumore di fondo e avere una parte della giornata senza schermi e media a intrattenerci e distrarci. Il mio suggerimento è di cominciare la mattina senza radio, senza podcast, senza televisione e magari anche senza smartphone. Dal momento in cui ti svegli al momento in cui cominci la giornata lavorativa, in ufficio o a casa, ritagliati una mezz’ora o un’ora (o di più, se puoi) per svolgere attività senza distrazioni. Lavarti, vestirti, preparare colazione, mangiare e magari meditare e curare il tuo journal, senza pensare ad altro, concentrandoti su ciò che stai facendo.

All’inizio può sembrare noioso, lento e portare a noia, ma questo succede perché siamo abituati a essere sovrastimolati: dipendenti da stimoli esterni, come schermi che si illuminano, voci che ci parlano, messaggi che richiedono una risposta. Con un po’ di pratica ciò che succederà è che comincerai ad apprezzare questo momento tutto per te, con te stesso, e cercherai di espanderlo. Preparare la colazione non sarà più noioso. Mangiare avrà più sapore. I pensieri trascritti sul journal saranno più chiari e limpidi. Il tempo a meditare scorrerà più velocemente. Comincerai la giornata forse meno informato su ciò che ti circonda, ma più consapevole di ciò che conta per te, dei tuoi obiettivi, in pace con te stesso.

Foto Credit: Jan Tinneberg

Luca Conti

Luca Conti

Dal 2002 ho aperto il mio primo blog, Pandemia.info, che nel tempo mi ha reso noto, nella blogosfera italiana e anche fuori. Dal 2006 ho avviato una attività giornalistica da freelance, prima con Il Sole 24 Ore, poi con altre testate, tra cui Class, Il Secolo XIX, Starbene, Rainews 24. La mia attività principale è stata di consulenza e formazione, dal 2007 al 2019, come libero professionista nella consulenza sul marketing digitale e più precisamente in quello che si definisce social media marketing (usare i social network per marketing e comunicazione). Oggi, Febbraio 2019, non più. Ho deciso di allontanarmi dal mondo dei social media perché esprimono valori in cui non mi riconosco più.